Thursday, October 27, 2005

vOLEVANO PORTARE LA DEMOCRAZIA...HANNO PORTATO L'INQUINAMENTO


Gli scienziati iracheni stanno cominciando a calcolare gli enormi danni ambientali causati nel proprio paese dalla nuova guerra e dai vari anni di embargo e sanzioni.

L'Iraq e' uno dei paesi piu' contaminati dall'uranio impoverito, dagli ordigni di guerra e dalla macchine militari abbandonate sparse per tutto il pterritorio, contenenti tra le altre cose aminato....

L'acqua e' avvelenata dal sistema fognario che non funziona, dal petrolio che esce daglio oleodotti e dai residui industriali discaricati nei fiumi senza alcun controllo

Per esempio la mina di al Mishraq vicino a Mossul sta causando una seria contaminazione termica e chimica sia nelle acque superficiali sia nelle falde acquifere sotterranee con pesanti ripercussioni sulle attivita' agricole ....

Fatti non parole!!!!

Sempre più veloce l'aumento della temperatura mondiale


(Temperatura media globale, 1880-2004 com previsione sino al 2100….)…Sono Fatti, non opinioni!!!!!

Le emissioni di carbonio raggiungono livelli record


Nel 2003, le emissioni di carbonio dovute ai combustibili fossili hanno raggiunto il livello record di 6,8 miliardi di tonnellate,….SONO FATTI NON ARGOMENTI

Scompaiono le foreste naturali


Risulta che i paesi in via di sviluppo hanno perso 130 milioni di ettari, mentre in quelli già sviluppati ne sono stati guadagnati 36 dall'abbandono delle aree sfruttate ad uso agricolo. La perdita annuale di foreste naturali, durante questo ultimo periodo - tra deforestazione e conversione delle foreste naturali in aree destinate allo sfruttamento del legname - è di 16 milioni di ettari - il 94% dei quali nei paesi tropicali.

Le morti causate dall'inquinamento triplicano quelle causate da incidenti


L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che attualmente 3 milioni di persone muoiono ogni anno a causa degli effetti dell'inquinamento, tre volte più del milione di vittime provocate ogni anno da incidenti stradali

STIAMO ASFALTANDO IL PIANETA


Nei paesi industrializzati milioni di ettari di terre coltivabili vengono asfaltati per le strade e per le aree di parcheggio. La terra coltivabile viene asfaltata perché i terreni pianeggianti adatti alle aziende agricole, sono anche l’ideale per la costruzione di strade e parcheggi.. Non è facile recuperare la terra, dopo che è stata asfaltata.Gli Stati Uniti, con i loro 214 milioni di veicoli a motore, hanno asfaltato 6,3 milioni di chilometri di strade, sufficienti a fare il giro della terra all’equatore 157 volte. Se la Cina un giorno raggiungesse i livelli dell’industria automobilistica giapponese, vale a dire una macchina ogni due persone, avrebbe un parco macchine di 640 milioni, a fronte dei soli 13 milioni di oggi.. Quanta terra allora sarebbe necessário asfaltare????? Ipotizzando 0,02 ettari di terreno asfaltato per veicolo, come in Europa e Giappone, un parco macchine di 640 milioni di unità avrebbe bisogno di quasi 13 milioni di ettari di terreno, la maggior parte dei quali coltivabili. Una prospettiva agghiacciante ma non fantascientifica: La Cina ha già superato gli Stati Uniti nella produzione di acciaio, nell’uso di fertilizzanti, e nella produzione di carne rossa. L’ economia cinesa dal 1980 e’ quella che cresce più velocemente nel mondo.

DIMINUZIONE PREOCCUPANTE DELLA RACCOLTA DI CEREALI


Il raccolto totale dei cereali nel mondocontinuano a subire forti riduzioni che si aggirano intorno alle 93 milioni di tonnellate, facendo crollare di conseguenza le riserve di cereali al livello piu’ basso mai registrato negli ultimi 30 anni. L’incremento delle temperature e l’abbassamento delle falde acquifere, vanificano gli sforzi di espandere la produzione fatti dagli agricoltori. Di conseguenza sono incrementati sostanzialmente i prezzi di grano e riso. E a pagarne le conseguenze sono sempre i popoli piu’ poveri del mondo la cui base dell’alimentazione e’ próprio costituita da cereali e riso! SONO FATTI NON OPINIONI

SALVARE IL NILO

Fra i disastri a catena provocati dal riscaldamento del clima potrebbe esserci anche un'inedita piaga d'Egitto: «La portata del Nilo potrebbe ridursi del 75% per la fine del secolo, e inoltre un innalzamento del livello del mare potrebbe allagare il 20% del delta del fiume. Con l'ulteriore spettro della desertificazione crescente, tra i 2 e i 14 milioni di persone potrebbero diventare rifugiati ambientali a causa del cambiamento climatico», afferma Wael Hmaidan, di Greenpeace Mediterraneo, che nei giorni scorsi ha incontrato al Cairo politici, agricoltori e cittadini per segnalare le minacce e gli impatti del cambiamento climatico nel paese. Anche per l'Ipcc, il gruppo di esperti di cambiamento climatico dell'Onu, il Delta è a rischio per l'innalzamento del livello del mare, visto che in media si trova a meno di due metri sopra il livello del mare. E sono già una realtà l'erosione delle spiagge, la penetrazione di acqua marina e dunque l'aumento del sale nel terreno e la conseguente diminuzione dell'area coltivabile. Il delta del Nilo è cruciale per l'economia e la sopravvivenza stessa della popolazione, visto che il 95% del paese è deserto.